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Notizia
Autore
Russo Linda
Data Notizia
07/01/2021
Benessere
Invecchiamento attivo
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I buoni propositi del 2021 oltre le incertezze
Anno nuovo, nuovi propositi. Leggere di più, fare più sport, curare l’alimentazione, fumare meno e persino imparare a gestire meglio il proprio tempo sono senz’altro alcuni dei punti più gettonati della lista che si stila i primi giorni dell’anno nuovo. Una sorta di tradizione che, secondo alcune statistiche pubblicate dal giornale statunitense Forbes, interesserebbe più del 40% gli americani. Eppure, quando si parla di risultati, gli esiti sono tutt’altro che positivi. Sembrerebbe, infatti, che solamente l’8% raggiunga i propri obiettivi, mentre il restante 92% fallisca nell’impresa prima della fine di febbraio.
Buoni propositi: perché li abbandoniamo?
Un quadro che non lascia spazio alle buone speranze, ma che sembra legato al modo in cui ci si pone gli obiettivi. I propositi, infatti, riguardano generalmente qualcosa che spontaneamente non avremmo fatto o qualcosa che non è del tutto automatico, ponendoci già in una situazione iniziale di difficoltà. Inoltre, il periodo in cui vengono annotate le liste per il nuovo anno è un momento di vacanza in cui possiamo rilassarci e godere di molto tempo libero. Ma quando le incombenze della vita quotidiana, come la routine, lo stress e gli impegni, tornano a bussare alla nostra porta, diventa ancora più complicato tenere fede alle nostre stesse promesse.
2021: grandi incertezze e buoni propositi
Alcuni studi, tuttavia, indicano che i buoni propositi possano essere di grande utilità se formulati correttamente. Ad esempio, fissare traguardi troppo lontani dalla realtà potrebbe rivelarsi scoraggiante e avvilente, così come dover perseguire più di un obiettivo alla volta. La soluzione allora potrebbe essere quella di dividere un unico proposito in piccole tappe per poter gioire di ogni piccolo traguardo e accrescere il senso di realizzazione e di autostima. Questo potrebbe rivelarsi particolarmente importante soprattutto per l’anno che ci aspetta, ancora pieno di incertezze. Se è vero, infatti, che non possiamo fare pianificazioni e progetti a lungo e medio termine, nulla ci vieta di progettare un cambiamento delle nostre abitudini. Si può, ad esempio, stilare un elenco di ciò che vogliamo raggiungere o integrare nella nostra vita e cosa invece vogliamo abbandonare, attribuendo delle priorità. Secondo gli psicologi, in questa fase è importante procedere più per desideri che per doveri inserendo obiettivi realizzabili. In ultimo, è più efficace stabilire azioni specifiche, precise e misurabili. Mezz’ora di lettura o di camminata, ad esempio, sono facilmente quantificabili e la gratificazione che ne deriverà dopo potrebbe fornire la motivazione per il passo successivo.
I buoni propositi dei senior
Spunti efficaci da cui ha preso spunto anche Home Care Assistance, un sito americano dedicato all’assistenza e al supporto dei senior, che ha proposto agli over 65 americani di fissare tra i loro buoni propositi quello di invecchiare in modo sano e attivo. Le tappe per raggiungere questo traguardo sono composte da cambiamenti come il diventare più selettivi, preferendo quando possibile le attività più piacevoli e abbandonando quelle noiose e stancanti, oppure il cimentarsi nella creazione di un profilo sui social network per favorire l’incontro con altre persone e allenare il cervello grazie all’uso della tecnologia. Nella lista c’è anche una voce che invita ad utilizzare prevalentemente parole positive poiché influenzano l’umore e il senso di autostima, una che consiglia di intrattenere rapporti intergenerazionali e, ancora, alcuni punti che indirizzano alla formazione continua, alla pianificazione del futuro e all’attenzione per gli altri. Una tabella di marcia che si sposa alla perfezione con il decennio 2021-2030 dell’Invecchiamento in Buona Salute, proclamato dalle Nazioni Unite e inaugurato in questi giorni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’obiettivo del Decennio dell’invecchiamento sano, infatti, si focalizza su 5 “abilità” di cui tutte le persone anziane dovrebbero godere. Si tratta della capacità di soddisfare i bisogni di base quotidiani, la possibilità di continuare a imparare e prendere decisioni, quella di muoversi all’interno del proprio ambiente di vita, l’opportunità di costruire e mantenere relazioni e quella di continuare a contribuire alla società.
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