Fondazione Leonardo
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Notizia
Autore
Coppi Mariarosa
Data Notizia
05/02/2021
Fonte
www.sanitainformazione.it
Animazione
Danza, canto, recitazione, musica
Dossier Invecchiamento Attivo
Tempo libero, hobbies
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La danza protegge dal decadimento cognitivo
Sulle neuroscienze della danza, nel corso degli ultimi decenni, sono stati pubblicati vari studi che aiutano a capire meglio come il ballo impegna e cambia il cervello umano.
Stefano Cappa, professore di neurologia allo IUSS di Pavia e presso la Fondazione Mondino, membro della Società Italiana di Neurologia (Sin), spiega che, osservando dei ballerini danzare, nel nostro cervello si attivano i neuroni specchio, una classe di neuroni motori implicati involontariamente sia quando un individuo esegue un’azione finalizzata, sia quando lo stesso individuo osserva l'azione compiuta da qualcun altro.
Ma al di là delle attivazioni temporanee di alcune zone del cervello nel momento in cui si osserva un balletto, gli studi hanno mostrato che imparare a danzare, come pure accade per diverse tipologie di apprendimento, ha un impatto sulla struttura del cervello. Viene modificata, infatti, sia la sostanza grigia che i fasci di fibre che connettono tra loro le parti corticali del cervello, con un impatto importante sulla plasticità cerebrale.
Inoltre, uno studio condotto su uomini di terza età e pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato che ballare aiuterebbe a contrastare l’insorgenza dell’Alzheimer, tanto che alcuni soggetti che ne sono affetti avrebbero recuperato alcuni ricordi ballando musiche a loro familiari.
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«Forse si invecchia veramente solo quando non ci si stupisce più, quando si dà tutto per scontato e la vita sembra non riservare più sorprese. Ma si può essere vecchi e mantenere il gusto della conoscenza e sapersi ancora meravigliare degli insoliti colori di un tramonto, di un fiore che si schiude o di una bambina che ti sorride con aria divertita.»
Il nuovo libro di Massimo Ammaniti è una riflessione sulla terza e quarta età e, più in generale sulla vecchiaia, stimolata anche dalle testimonianze di ottantenni e novantenni protagonisti della vita culturale e politica del nostro paese che ora raccontano di come e quanto è cambiato il loro modo di vivere i sentimenti e le esperienze propri della vita di ogni essere umano: la famiglia, l'amore, l'amicizia, il senso del tempo, i sogni, il desiderio, i ricordi, i lutti.
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