Fondazione Leonardo
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Periodico
Autore
Caniglia Maria Lucia
Fonte
www.altraeta.it
02/05/2022
Invecchiamento attivo
Qualità della vita
Stili di vita
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Invecchiare bene si può: miti da sfatare
Invecchiare è un processo naturale e fisiologico e pur svolgendosi con modalità diverse a secondo degli individui, rimane di fondamentale importanza affrontare il passare degli anni promuovendo un invecchiamento attivo e sfatando miti e stereotipi che spesso condizionano l’ultima fase della vita.
I fattori che influenzano l’invecchiamento non solo sono genetici e sanitari, ma contano anche i fattori culturali, lo stile di vita, le esperienze fatte, l’aspetto economico, la rete sociale, ambiente e famiglia, la personalità, la resilienza.
Spesso sono proprio i luoghi comuni che influenzano negativamente le persone anziane. Non è vero, per esempio, che si è troppo vecchi per imparare qualcosa: la nostra mente è in grado di apprendere e sperimentare a qualsiasi età. Non è vero che perdiamo migliaia di neutroni ogni giorno: gli studi recenti hanno dimostrato che con l’avanzare dell’età si perdono relativamente pochi neutroni e che questa perdita si concentra in alcune zone del cervello che possono essere stimolate attraverso l’esercizio mentale. Non è vero che il cervello non produce nuove cellule cerebrali: è accertato che alcune aree del cervello, tra cui l’ippocampo e il bulbo olfattivo generano regolarmente nuovi neuroni. Non è vero che solo un giovane cervello è plastico: la plasticità invece è presente a ogni età.
La capacità di riorganizzarsi in continuazione attraverso la riserva cognitiva permette al cervello di improvvisare e trovare modi alternativi per completare un lavoro.
Non è vero che il declino della memoria è inevitabile.
Per contrastare alcuni cali fisiologi è fondamentale il modo in cui viviamo. Sono importanti fattori come l’attività fisica e mentale, la dieta, le relazioni sociali, il modo in cui gestiamo lo stress e il modo in cui vediamo noi stessi e il mondo che ci circonda, sono tutti fattori importanti. Non ci aiuteranno: lo stress, l’ansia, la distrazione, la mancanza di motivazione, l’incomprensione, la mancanza di organizzazione.
Sarà d’aiuto coltivare alcuni aspetti che migliorano con l’età: l’immaginazione, la relazione con i nipoti, i desideri e le emozioni.
Sarà anche importante agire su quei fattori che dipendono da noi, ovvero,adottare buone abitudini comportamentali, coltivare i propri interessi, porsi sempre nuovi obiettivi, fare progetti.
Per maggiori approfondimenti:
https://altraeta.it/invecchiare-bene-si-puo-fattori-che-influenzano-lhealthy-ageing-e-i-miti-da-sfatare/
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Alimentazione e invecchiamento attivo: nuova ricerca in corso
Il CNR e L'Università degli studi di Udine hanno elaborato una ricerca congiunta triennale per studiare gli effetti dell'alimentazione sulla salute umana.
Molti hanno sperato e sperano che il nuovo governo possa dare uno sprint particolare alla nostra sanità, afflitta da tanti problemi che ne limitano l’efficienza e la capacità di rispondere in particolare alla domanda di salute delle persone più fragili.
Io non esprimo alcun giudizio, soprattutto perché credo di avere la capacità di misurare con realismo le reali possibilità di cambiare l’attuale assetto; infatti, ritengo più serio indicare alcune azioni specifiche, ciascuna affrontabile senza ricorrere a investimenti che oggi non sono possibili.
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Senior living e Rsa coprono solo il 2% del fabbisogno
Il Pnrr ha stanziato fondi per lo student housing e per colmare il gap tra domanda e offerta di abitazioni di qualità, ma non può dirsi la stessa cosa per l’altra “gamba” della cosiddetta residenzialità alternativa, il senior housing e tutta la galassia di residenze per anziani e fragili, autosufficienti e non. Una prospettiva lasciata all’iniziativa del libero mercato nel Paese più vecchio d’Europa.
Cavestri Laura, www.ilsole24ore.com, 17/04/2023
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Gobbi Barbara, quotidianocondominio.ilsole24ore.com, 28/03/2023
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