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www.spazio50.org
23/11/2022

Come prevenire e superare le cadute e i loro effetti

I dati rilevati dall’OMS dicono che ogni anno oltre 37 milioni di persone richiedono cure mediche a causa di cadute.

Le ragioni sono molte e di varia natura: ictus, neuropatie, ipovisione, vertigini, sordità, osteoartriti, deficit cognitivi, sindrome di Ménière ma anche ridotto controllo della postura e della percezione di sé nello spazio, osteoporosi, rigidità articolare, decremento della forza muscolare.

Il Professor Trabucchi durante un recente webinar ha trattato l’argomento dando alcuni consigli su come prevenire e superare questi incidenti.
Innanzi tutto la caduta non va mai banalizzata perché è spesso sintomo di patologie magari non ancora evidenti e per questo motivo sia i famigliari sia i medici devono prestare attenzione alle cause scatenanti.

Un attento esame della situazione sanitaria generale con attenzione della pressione, della funzionalità cardiaca, del peso, della forza muscolare, delle funzioni cognitive, delle possibili malattie neurologiche (in atto, come una malattia di Parkinson o croniche come un ictus e, più in generale, del livello di autonomia motoria) è indispensabile per poter definire i punti deboli che possono essere stati responsabili dell’evento caduta. La rapidità nell’intervenire in caso di fratture potrà garantire un esito positivo permettendo al paziente di muoversi nuovamente.

E’ bene identificare i momenti più delicati rispetto al rischio di caduta. Questi sono, in particolare, il bagno, le alzate notturne, i movimenti dentro e fuori la casa. L’opportunità di potersi muovere non va eliminata: è dimostrato che le persone contenute sono maggiormente a rischio caduta. Vanno però prese precauzioni e attenzioni particolari: si dovrà essere vigili, attenti e disponibili per assecondare le persone fragili nei loro spostamenti.

Le cadute possono ripetersi e questo determina nelle persone a rischio la paura di muoversi. Questa situazione è stata definita  ‘paura di cadere’ che si sviluppa come una vera e propria malattia e porta l’anziano a limitare gli orizzonti della vita.

Sarà premura delle persone che lo circondano a convincerlo con gentilezza ad adottare stili di vita più adeguati senza per questo costringerlo a una vita di immobilità.


(Fonte: www.spazio50.org)

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