|

|

|

|

|


Autore

Fonte
www.centrostudi.50epiu.it
07/01/2020

'Barbonismo domestico': alla radice, la solitudine

Ci sono casi in cui la solitudine, in modo particolare nella fase più avanzata della vita, porta le persone a vivere in uno stato di abbandono sia verso se stessi sia verso l’ambiente abitato.

Si parla di barbonismo domestico quando le abitazioni vengono trasformate in vere e proprie discariche. Nella casa si accumulano gli oggetti più disparati, in un allarmante quadro igienico, come se le cose potessero offrire un rapporto e riempire il vuoto della solitudine. Spesso a peggiorare la situazione c'è il fatto che le persone anziane che vivono questa situazione ai limiti, sono oggetto di una forte dipendenza da farmaci, che vengono assunti in dosi massicce o accompagnati da un eccessivo consumo di alcol.

Nel 2016 in uno ricerca fatta su Roma e pubblicata con il titolo "Uno studio sul barbonismo domestico nell’area metropolitana di Roma. Tra povertà, Sindrome di Diogene e disposofobia" a cura del sociologo Luca Di Censi, segnalava che tra il 2003 e il 2014 erano stati individuati 660 casi relativi a questa problematica. Lo studio evidenzia che il fenomeno di barbonismo domestico (chiamato anche Sindrome di Diogene, dal filosofo greco che viveva in condizioni precarie all’interno di una botte) riguarda soggetti giovani e anziani, che più della metà vivono in una casa di proprietà, sono in possesso di un reddito ed hanno ricevuto una educazione scolastica qualificata. Queste persone non rientrano in una situazione di disagio economico, pertanto il fenomeno non va letto esclusivamente dal punto di vista reddituale. La loro situazione è il frutto di più problematiche, che necessitano di un intervento sinergico.

Il sociologo Di Censi ritiene che la situazione possa peggiorare per una serie di correlazioni quali l’invecchiamento, l’assottigliarsi delle reti familiari, sociali. Ritiene sia necessario un welfare rigenerativo che sia cioè in grado di rigenerare le risorse (già) disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.

Per fronteggiare la situazione, il Comune di Roma ha messo a punto un progetto sperimentale dal titolo “Vicini di casa. Servizio di prossimità a persone o nuclei in condizioni di fragilità sociale”.


(Fonte: www.centrostudi.50epiu.it)

Tutto il materiale e le informazioni presenti in questo Sito Web sono protetti dal diritto di copyright, ossia dal diritto di proprietà e tutti i contenuti del sito appartengono esclusivamente a Fondazione Leonardo. Tali contenuti possono includere immagini, fotografie, illustrazioni, testi, inserti video e audio, disegni, logotipi e marchi di fabbrica. Tutti i diritti sono riservati.

La nave dei pazzi

Antropologia della malattia di Alzheimer e liberazione dalla contenzione

Anti Alzheimer: decollo difficile sul mercato

Il lecanemab è il nuovo farmaco utilizzato nelle terapie sperimentali anti Alzheimer. Accolto come svolta rivoluzionaria nella cura della malattia neurodegenerativa, in realtà porta con sé molti rischi.

Ultimi inserimenti in Periodico

 

Suona un nuovo campanello d’allarme per quello che forse è l’investimento simbolo del Pnrr per la missione Salute: la nuova Sanità territoriale, quella che è drammaticamente mancata nei mesi più duri della pandemia. Ci si riferisce alle case di comunità, una sorta di poliambulatori, e agli ospedali di comunità rivolti in particolari ai malati cronici.

 

Bartoloni Maurizio, www.ilsole24ore.com, 09/05/2023

Parola chiave: Servizi assistenziali, Servizi sanitari

 

Un nuovo studio del Karolinska Insitutet svedese, pubblicato sulla rivista scientifica Alzheimer's & Dementia, ha dimostrato che la quantità di zuccheri presenti sulla superficie delle cellule del sangue (glicani) è associata ai livelli di tau, una proteina che contribuisce al funzionamento dei neuroni. Quando quest'ultima non funziona correttamente, come nelle demenze, forma dei grovigli che ostacolano la comunicazione tra cellule nervose, determinandone la morte.

 

Winda Casula, www.spazio50.org, 08/05/2023

 

Secondo studi recenti la vita umana è destinata a salire significativamente nei prossimi anni e a superare l’attuale e finora imbattuto record di 122 anni di età.

 

Costalunga Anna, www.spazio50.org, 07/04/2023

Parola chiave: Longevità, Qualità dei servizi, Qualità della vita

Visualizza altri Periodici In archivio sono presenti 206 Periodici

Inviaci le tue notizie

Puoi segnalarci: progetti, convegni, seminari, tutto ciò che può interessare chi si interessa della vita in età anziana.

Iscriviti alla newsletter

Resta sempre aggiornato e ricevi le più importanti notizie della settimana.